Marianna Candidi Dionigi (1756-1826)
Immortalò Alatri nelle sue incisioni e nei suoi scritti raccolti durante i viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate da Saturno (Alatri, Anagni, Aquino, Arpino e Atina). Dalle sue opere appare lo scenario di una ciociaria dove natura e opere umane si fondono armoniosamente.
Padre Mariano
Al secolo Francesco Veloccia, nacque ad Alatri da Nicola e Margherita Bricca il 1 giugno 1756. Dopo gli studi nel Collegio “Conti Gentili” si rese cappuccino prima e sacerdote poi. La sua storia si intreccia con le vicende storiche della seconda metà del XVIII secolo. A 37 anni fu chiamato da Pio VI come Consultore dei Sacri Riti e da quel momento rimase sempre fedele al suo Papa. Costretto all’esilio e finanche al carcere durante l’invasione napoleonica, potè finalmente tornare a Roma nell’aprile del 1814, e di nuovo gli furono affidate importanti mansioni. Ma il suo fisico, ormai indebolito dagli anni dell’esilio, lo costrinse a ritirarsi nel convento di Frascati dove morì il 19 settembre 1821, quando era ormai imminente la sua nomina a Cardinale. Padre Mariano va annoverato tra i più grandi e benemeriti moderatori dell’Ordine Cappuccino, che egli governò con fermezza e intelligenza, per cui può esserne considerato a ragione, più che il restauratore, un secondo fondatore.
Caporilli Razza Agostino
Nacque ad Alatri il 28 agosto 1796. Trasferitosi giovanissimo a Roma studiò con grande profitto al Collegio Nazzareno del quale poi occupò la cattedra di Lettere. In seguito tornò ad Alatri, dove divenne Canonico della Cattedrale e continuò ad insegnare Lettere. La sua vasta cultura umanistica lo fece diventare amico de3i maggiori letterati del tempo, che nutrirono una profonda stima. Elegantissimo latinista e poeta squisito, compose versi notevoli per nobiltà di pensiero e per classicità di stile; tra i suoi scritti vale la pena di ricordare “Endecasillabi latini per il S.Natale” e “Inni Latini in onore di S.Sisto”. Fu inoltre membro di molte Accademie Romane, tra cui la Lucchese, la Tiberina e l’Arcadia. Morì nel 1848.
Filippo Balbi (Pittore)
nacque a Napoli nel 1806. Fu grande pittore accademico e dipinse grandiose opere per la chiesa S. Bartolomeo nella Certosa di Trisulti dove si stabilì , ma altre opere sono presenti anche nelle chiese di Alatri.La sua opera maggiore è la ” Testa Anatomica” conservata nella Farmacia di Trisulti della quale curò anche l’originale decorazione degli ambienti. Morì ad Alatri , la quale per doverosa riconoscenza gli concesse la cittadinanza onoraria, il 2 settembre 1890 e sepolto nella cappella dei Padri Scolopi di Alatri.
Vinciguerra Sisto (giuridico)
nacque ad Alatri il 17 aprile 1815. Si laureo in Giurisprudenza a Roma, dove esercitò l’avvocatura. Dimostrò la sua vasta cultura giuridica pubblicando l’opera “Declaratorie officiali di vari paragrafi del Regolamento legislativo e giuridico”. Repubblicano per eccellenza e patriota insigne, fece parte della Costituente Romana e fu Vice Presidente del Circolo Popolare di Roma. Morì a Genova, il 4 febbraio 1871.
Vincenzo Lombardi
Nacque ad Alatri il 20 novembre 1820 da Angelo Antonio e Maria Francesca Lupi; il 27 febbraio 1849 entrò come soldato comune nel Battaglione Cacciatori dell’Alto Reno e come tale prese parte alla difesa di Ancona bloccata dagli austriaci. Il 2 agosto dello stesso anno fu promosso tenente. In quel periodo si guadagnò la stima di Garibaldi che, dopo l’arrivo dei francesi a Roma e la conseguente caduta della Repubblica Romana si recò con pochi suoi fidi, tra cui Vincenzo Lombardi alla volta di Venezia che ancora resisteva allo straniero. I garibaldini si imbarcarono a Cesenatico ma Lombardi e alcuni suoi compagni furono fatti prigionieri e rimpatriati. Il Lombardi tornato ad Alatri visse purtroppo di stenti. Morì il 26 novembre 1906 all’età di 86 anni in una clinica vicino Como. Recentemente il comune di Cesenatico ha rievocato le spedizioni dei garibaldini dedicando loro una lapide, sulla quale figura il nome di Vincenzo Lombardi.
Paolo Volpi Manni
Nacque ad Alatri il 15 febbraio 1828, da Pietro e Caterina Cappelli. Illustre personaggio alatrense, il prof. Sacchetti Sassetti lo ricorda nella “Storia di Alatri” come “l’unico figlio di cui Alatri potesse menar legittimo vanto” nel secolo scorso. Trasferitosi con la famiglia a Roma, vi frequento l’Università laureandosi in Filosofia. Venne ascritto all’Accademia Drammatico-Letteraria e fu socio dell’Accademia Scientifico-Letteraria dell’Immacolata Concezione. Nel luglio 1852 ricevette la Laurea ad honorem in Giurisprudenza e qualche anno dopo fu nominato aiuto al Supremo Tribunale della Sacra Rota ottenendo così il più alto grado della Magistratura laica. In seguito ai fatti di Porta Pia assunse la carica di Commissario dell’Amministrazione Comunale di Roma. Fu inoltre membro della Commissione Consultiva per le nomine impiegatizie, nonché Presidente della Commissione nella delicata questione della definizione dei beni ecclesiastici dopo la caduta del potere temporale. Nelle elezioni politiche del 1874 il Collegio di Anagni lo mandò alla Camera come deputato, grazie ai molti suffragi avuti dagli alatrensi. Nelle elezioni del 1877 non fu rieletto per pochi voti, ma a dimostrazione della stima che il mondo politico e l’intera stampa nazionale nitrivano per lui, fu lo stesso Francesco Crispi che nel 1890 lo chiamò come Senatore a vita. Sul finire della sua vita, nel 1889, fu anche eletto Consigliere Comunale di Alatri, pochi anni prima di morire a Roma, il 6 gennaio 1892 stroncato da una polmonite. La politica, affermava Paolo Volpi Manni, non è un’arma da utilizzare per i propri bassi scopi, ma uno strumento prezioso con cui giovare efficacemente alla patria.
immagine F. Balbi da https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Balbi