In questa raccolta redatta in 5 sintetiche “puntate”, vogliamo ricordare o far conoscere tutte quelle persone, nate o no ad Alatri che, a vario titolo, Le hanno dato lustro.
Tratteremo anche “personalità” che per la loro attività, il loro impegno civico, il loro amore per la cultura e le tradizioni hanno apportato un valido contributo alla vita civile, culturale e religiosa della nostra città. In tutto, trattati più o meno approfonditamente sono circa 40 citazioni che speriamo possano arricchire il bagaglio storico-culturale di quanti avranno il piacere di leggerne le gesta o le opere. Noi nel nostro piccolo intendiamo partire da coloro che per la nostra attività rappresentano comunque una fonte importante di ispirazione per la musica, il canto e la prosa e la cui biografia magari è meno conosciuta… Buona lettura!!
Gerardo Celebrini
Nacque a Ripi nel 1866 da Domenico e Granelli Adelaide; maestro elementare con la passione della scrittura dialettale e del componimento poetico. Sposato con Maria Dell’Orco aveva 6 figli: Domenico detto “Memmino”, Dante, Galileo, Francesco, Giuseppina e Anita.
Scrisse di lui l’amico Giovanni Ricciotti : “quella verve piacevolissima fece di lui uno dei nostri più apprezzati verseggiatori dialettali del quale qualche furtivo sonetto venne anche registrato negli annali degli studi glottologici in Italia”.
Con il Ricciotti ha composto alcune canzoni ancora molto conosciute ed eseguite negli ambiti delle tradizioni popolari ciociare; infatti nel 1900 (vecchia alatri di flavio fiorletta) in occasione della fiera della Maddalena (che ricorre il 22 luglio) , scrissero le parole (Celebrini) e la musica (Ricciotti) delle canzoni alatrensi “L’Arca“, “Gli culacchiegli“, “Juccia“, “La cipolla“, “La tesserella“, “La ciammotta“. Ha scritto inoltre i testi di Rusì Rusì con le musiche di Italo Ciarrapica.
Altri componimenti si possono reperire nella pubblicazione “Vecchia Alatri” di Flavio Fiorletta come: Acqua del Cosciano, Gli Cagliozzo, Che Bravo porco (dialogo fra Michele e Geremia), Serenata a Razia e soprattutto un elenco particolareggiato dei “soprannomi” in voga nel 1900 nella città ernica (i soprannomi di alatri dal 1900)
Ha pubblicato nel 1902 la prima edizione del testo per le scuole serali e festive, maschili e femminili, approvato dalla Commissioni Scolastiche Provinciali del Regno:
Le conversazioni dello Zio Menico .
Una seconda edizione è stata pubblicata nel 1910 (rif. Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n.76 -01/04 1910- sezione Industria e commercio – n. d’ordine 53283 del registro generale)
Morì a 63 anni, nella sua abitazione in Vicolo Cataldi, 4 il 04/02/1930.
L’amico G.Ricciotti fu incaricato a rivolgergli il saluto dell’Amministrazione Comunale con questa eulogìa
“In morte del grande amico Gerardo Celebrini.
In nome ed in rappresentanza del generale Turano Commissario Prefettizio, chiamato oggi altrove per altissimi doveri di ufficio, mando alla memoria del carissimo maestro, il saluto e reverente e devoto della cittadinanza tutta e dell’Amministrazione Comunale che con deliberazione odierna ha decretato a lui un posto distinto nel Cimitero. Gerardo Celebrini fu maestro integerrimo, probo, attaccato indefessamente al dovere, di null’altro conscio e preoccupato che dell’educazione dei piccoli nei quali curò con particolare zelo il culto della religione e della Patria.
Fu maestro a tutti i maestri che io qui veda lacrimare attorno alla sua salma e fu modello a tutti per modestia, per devozione alle istituzioni, per integrità di vita.
Fu ammirata in lui un’educazione superiore, e quella verve piacevolissima fece di lui uno dei nostri più apprezzati verseggiatori dialettali del quale qualche furtivo sonetto venne anche registrato negli annali degli studi glottologici in Italia.
Fu soprattutto un cittadino di grande onestà e di severi costumi per cui tutti rimpiangono la perdita amara ed irreparabile.
Sia pace a l’anima sua. Lux aeterna luceat eis