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Concludiamo la nostra “carrellata” dei personaggi che hanno dato lustro alla città di Alatri, così come l’abbiamo aperta: ricordando un sodale amico di Gerardo Celebrini… parliamo infatti di:

Giovanni Ricciotti

Nato ad Alatri il 06/12/1867. Storico e letterato con predilezione per gli scritti di San Francesco al quale ha dedicato varie conferenze;  Studioso del  dialetto Alatrese scrisse un testo con grammatica e vocaboli. Fratello del notaio Ricciotti, ha ricoperto vari incarichi nel corso della sua carriera professionale:
– 20 dicembre 1909, con decreto del R. Prefetto di Roma è nominato Commissario per la Congregazione di Carità di Guarcino
– da dicembre 1909 a dicembre 1912, segretario del Comune di Torre Cajetani
– Nel 1912 viene nominato segretario interino del Comune di Alatri e passa definitivo in seguito a concorso il 20 aprile 1920;
– Il 28 aprile 1915 viene chiamato a Segretario di Acuto in seguito a concorso e ad Agosto 1922 viene nominato segretario capo interino del Comune di Alatri; il 18 Agosto 1923 viene nominato segretario capo per promozione del Comune di Alatri.
E’ stato inoltre dal 1908 al 1915 segretario del Consorzio Agrario di Alatri e dal 1901 al 1924 Capo del collegio dei Sindaci della Cassa Rurale Madonna delle Grazie di Alatri.

Ha ricevuto vari riconoscimenti :
il 28 gennaio 1910 Encomio del R.Commissario di Guarcino, il 24 settembre 1912 Encomio del R. Commissario di Torre Cajetani Rag. Tocco Francesco, primo ragioniere presso la Prefettura di Roma.
26 giugno 1915 Encomio del Commizzario Prefettizio Cav. Garibaldo Ferrari, primo ragioniere presso la R.Prefettura di Roma.
21 ottobre 1923 Encomio del Commissario Prefettizio Cav. Uff. Enrico Tusa, primo ragioniere presso la R.Prefettura di Roma
Nel 1937 ha lavorato presso il Comune di Belmonte Castello e nel 1938 presso il Municipio di Atina, dopo il quale si è ritirato per quiescenza.

Dall’entrata in guerra, da maggio 1915 a tutto il 1919,  il segretario Ricciotti tenne l’amministrazione dei fondi pei sussidi alle famiglie dei militari richiamati o trattenuti alle armi. Curò il rientro di parecchi disertori e in varie continuate conferenze pubbliche e private in Alatri e fuori predicò specialmente dopo il disastro di Caporetto, la resistenza interna. Disimpegnò il servizio dell’ufficio notizie tenendo sempre altro lo spirito nazionale. Predicò sempre i principi di fratellanza e di pace sotto l’egida delle istituzioni che ci reggono. Fu sempre a capo di ogni movimento, diretto a mantenere saldo e fermo il principio della italianità e della fedeltà al Re e alla Patria

Dal libro “Alatri ed il suo vernacolo” di Padre Igino da Alatri, edizione pubblicata il 06/09/1986 per i tipi delle Arti Grafiche Tofani dalla Soc. Cooperativa Cultura e Territorio – Archeoclub, nella “Storia Pupulara”, racconti su Alatri davanti il camino”, a  pag. 157  viene cosi descritto:

Con l’amico Gerardo Celebrini  ha composto alcune canzoni ancora molto conosciute ed eseguite negli ambiti delle tradizioni popolari ciociare; infatti nel 1900 in occasione della fiera della Maddalena (che ricorre il 22 luglio), scrissero  le parole (Celebrini) e la musica (Ricciotti) delle canzoni alatrensiL’Arca“, “Gli culacchiegli“, “Juccia“, “La cipolla“, “La tesserella“, “La ciammotta“.

In occasione della morte del caro amico Celebrini  avvenuta nel febbraio del 1930, fu chiamato,  in nome ed in rappresentanza del generale Turano,  Commissario Prefettizio, a porgere  il saluto della cittadinanza  e dell’Amministrazione Comunale .

E’ morto  il 23 Dicembre 1943

(Si ringrazia Filippo Petricca)